I muri di Luino tornano a tenere banco in campagna elettorale. Nel 2010 la prima compagine con a capo il futuro sindaco Andrea Pellicini centrò il successo elettorale facendo leva sull’abbattimento del muro al Parco a lago voluto dalla precedente amministrazione.I cittadini dimostrarono di gradire la promessa, che fu mantenuta.
A distanza di dieci anni un altro muro, anzi, una grande pensilina in cemento nella popolosa frazione di Voldomino, ha spinto il gruppo del candidato Furio Artoni a prendere in mano il martello per sferrare i primi simbolici colpi al manufatto sotto gli occhi compiacenti di alcuni cittadini che spingono per la rinascita di questo angolo di città.
Luino, un altro muro da abbattere
«Al grido di abbattiamo il catafalco – ha spiegato Artoni – un gruppo della nostra lista Azione civica per Luino e frazioni si è ritrovata in piazza Piave a Voldomino munito, simbolicamente, di mazzetta e scalpello, per precisare la volontà di abbattere quella pensilina costruita oltre venti anni fa che ha segnato per tutto questo tempo l’inutilità di un’opera, ma soprattutto ha snaturato l’uso di quell’area. Sicuramente – prosegue il candidato – vuole essere un segnale forte: del resto la nostra lista ha messo al primo posto l’azione che comprende sia il fare sia il cambiare. Qui si interviene sull’arredo urbano, ma anche sulla vivibilità di una città e delle frazioni che hanno bisogno di respiro, assistenza e cura. Restituire la piazza ai voldominesi è sicuramente un gesto che va al di là del dare spazio fisico, rientra prima di tutto nella volontà di ascoltare i cittadini e nel vedere Voldomino come attore in grado di partecipare alla crescita e al benessere della città, non come periferia. Certo, oggi abbiamo fatto un gesto simbolico ma qui c’è una scelta anche urbanistica e di arredo urbano da fare. Il cambiamento della piazza e la rivoluzione della stessa sarà decisa invece – sottolinea ancora Artoni – in una pubblica assemblea insieme agli abitanti di Voldomino che potranno dire la loro sul nuovo assetto di quell’area».
“Una storia lunga vent’anni”
Artoni spiega che la storia di questa pensilina nasce oltre venti anni fa, quando la giunta cittadina di sinistra decise «di stravolgere questa area – chiosa – insieme anche a piazza Libertà dove sono ancora ben visibili le quattro colonne in granito cinese».
Il gruppo di Artoni ha scelto non solo di inserire un esplicito riferimento alle “frazioni” nel nome e nel logo di lista, ma guarda a esse come «piccole città» del futuro che hanno bisogno di essere ricucite con il resto del territorio, valorizzando anche gli spazi di incontro.
s.d.r.