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Elezioni a Stresa: Bottini cerca il bis

12 Set 2020 | Amministrative 2020, STRESA

 

«Nessuna rivoluzione» se gli stresiani rinnoveranno la fiducia al sindaco uscente Giuseppe Bottini (Stresa e frazioni) ma prosecuzione del cammino intrapreso nel 2015. Il primo cittadino in carica ritiene «che la stragrande maggioranza di ciò che abbiamo proposto», nel programma del 2015, «è stato realizzato». Anche se «in questi 5 anni molte risorse sono state assorbite da problematiche ed evenienze difficili, se non impossibili da considerare in un programma elettorale».

Il sindaco uscente rivendica continuità

Su tutte l’emergenza Covid-19. «È innegabile – osserva – che i piani economici dei prossimi due o tre anni dovranno tener conto delle risorse che si potranno investire». E poiché nessuno dei candidati, se eletto, introdurrà la Tasi e l’addizionale Irpef (Stresa è il solo Comune del Vco a non applicarle), né inasprirà gli altri tributi locali, ci saranno «minori risorse per gli investimenti».

La riconversione dell’ex ospedale in Casa della Salute è il minimo comune denominatore di tutti i candidati sindaci. Poi Bottini affronta i punti dolenti che gli avversari gli rimproverano. Il porto turistico in costruzione, bloccato da «un significativo evento meteorologico, alcune settimane prima dell’inaugurazione» per il quale rivendica di aver trovato la soluzione grazie alla perizia del Politecnico di Torino. Della mancata realizzazione della nuova sede dell’alberghiero Maggia la responsabilità viene, seppure velatamente, addossata al predecessore, Canio Di Milia, dal quale Bottini ha ereditato l’accordo per la scuola al campo Forlano in cambio del nuovo stadio a Motta Vinea (la provincia ha poi rinunciato per mancanza di soldi). La mancata riqualificazione di villa La Palazzola è colpa della Regione che ha disatteso gli impegni. Dalla gestione infine del Palacongressi s’è ritirato l’ente Fiera di Milano.

m.ra.

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