Quale futuro per l’ospedale saronnese? Non è questo solo uno dei temi principali della campagna elettorale in vista delle elezioni di Saronno ma anche fra i più dibattuti dai cittadini, molti dei quali si sono riuniti nel comitato pro-ospedale, attivo anche nel circondario. Dopo anni di oggettivo declino, dopo “Angeli e demoni” con l’arresto del medico veterano del pronto soccorso Leonardo Cazzaniga per una serie di “morti in corsia“, dell’ospedale di Saronno si è parlato molto durante il lockdown nella fase peggiore dell’emergenza coronavirus, quando il nosocomio è stato fra le strutture lombarde in prima linea, quasi interamente dedicato alla cura dei pazienti Covid.
Elezioni Saronno: l’opinione dei candidati
Adesso gli interrogativi riguardano innanzitutto il ritorno alla normalità dell’ospedale, ed in particolare la riapertura del punto nascite ed a pieno regime dell’oncologia, che era uno dei fiori all’occhiello della struttura sanitaria. È da risolvere il problema delle croniche carenze di personale, che rende difficile mantenere gli stessi servizi del passato anche a discapito dei recenti fondi messi a disposizione della Regione per opere di ristrutturazione e l’acquisto di strumentazioni.
Gilli: “Serve un patto tra comuni”
Il candidato sindaco Pierluigi Gilli (Con Saronno, Italia viva, Azione, + Europa e Unione italiana) definisce «indispensabile» un ospedale cittadino che sia pienamente operativo. «L’ospedale è un servizio indispensabile per la città e per il comprensorio e deve raccogliere il supporto di tutti i cittadini che vogliono continuare a nascere, curarsi e, il più tardi possibile, terminare la propria vita nel loro ospedale di riferimento. Per questo, ci si impegna a supportare l’ospedale in ogni modo e con ogni mezzo, a partire dall’interazione con l’esistente Comitato pro ospedale, sino al coinvolgimento di tutte le agenzie sociali aggregative e alla costituzione di un accordo tra Comuni per rappresentare alla Regione le istanze di Saronno e del Saronnese. Pur sapendo che i Comuni sono privi di competenze riguardo i nosocomi, sindaci, consigli comunali ed altre formazioni associative del territorio si devono unire per affrontare seriamente il problema con la Regione, forti del peso rappresentativo istituzionale che incarnano». Come assicura Gilli «ci si batterà per la riapertura immediata dell’ostetricia-ginecologia e del punto nascita, nonché dell’oncologia, di notoria eccellenza».
Airoldi: “Situazione da codice rosso”
Per Augusto Airoldi, candidato sindaco di Airoldi sindaco, Pd e Tu@Saronno, c’è una «emergenza ospedale» ed è necessario uno sforzo comprensoriale per «farsi sentire» in Regione. «Per il nostro ospedale è allarme rosso – esordisce Airoldi – Saronno e il saronnese non possono accettare un ospedale ridotto a poliambulatorio dalle politiche sanitarie di Regione Lombardia. Che nell’imminenza delle elezioni il governatore lombardo Attilio Fontana e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, si limitino a ripromettere finanziamenti già stanziati da anni e mai attivati e non dicano ai saronnesi quale sarà il futuro dell’ospedale ci appare molto preoccupante». Continua Airoldi: «Da sindaco farò l’esatto contrario di Alessandro Fagioli: tornerò a collaborare con il Comitato a difesa dell’ospedale e con gli altri sindaci della zona, assumendo la leadership di questo gruppo di pressione in quanto sindaco della maggiore città del comprensorio nonché sede dell’ospedale. Inoltre nella coalizione che mi sostiene c’è anche il Partito democratico; importante sarà in prospettiva la collaborazione con i consiglieri regionali del Pd per portare le istanze dentro le istituzioni».
Fagioli: “Vigileremo sui milioni stanziati”
Il sindaco uscente Alessandro Fagioli (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Sac) fa sapere il suo punto di vista sul tema del rilancio dell’ospedale cittadino. «È doveroso ricordare che l’ospedale non è un’attività gestita da comuni e sindaci, va altresì ricordato che in questi 5 anni si è ottenuta la creazione di un tavolo istituzionale tra Ats Insubria ed i sindaci del comprensorio dell’ospedale e su mia istanza sono stati aggiunti anche i comuni di Rovello Porro per il comasco e quello di Ceriano Laghetto per la provincia di Monza Brianza, in quanto comuni al di fuori dei confini amministrativi dell’ospedale di Saronno, ma rappresentanti di aree provinciali differenti i cui cittadini si rivolgono abitualmente alla nostra struttura. La continua interlocuzione con ospedale e Regione ha visto lo stanziamento di investimenti da parte della Regione che ammontano a 23 milioni di euro, in parte già utilizzati. Da qui ripartiamo tenendo monitorato l’impegno di spesa, e cercheremo di spingere il governo ad aumentare il numero di corsi universitari e borse di studio per medici specializzati, in quanto la carenza di personale riguarda tutto il sistema sanitario nazionale».
Ciceroni: “Non crediamo alle promesse”
La candidata sindaco Novella Ciceroni di Obiettivo Saronno entra nel merito dei progetti della sua lista per il rilancio dell’ospedale. «Obiettivo Saronno è fiera di avere riportato il tema ospedale al centro del dibattito con la petizione di sensibilizzazione della cittadinanza organizzata con la raccolta firme, che non ha colore politico, che prosegue e che sta avendo successo tra saronnesi e non saronnesi. Non crediamo alle promesse fino ad ora sentite: la nostra idea è che contino solo gli investimenti effettivamente realizzati – i soldi spesi – e non quelli pianificati e che, come tali, è probabile che restino solo sulla carta. L’Amministrazione comunale attuale ha molte responsabilità perché non ha mai considerato prioritario questo tema ed è stata anzi succube di qualsiasi decisione imposta dalla Regione. Noi proseguiremo invece la nostra battaglia affinché Saronno non sia considerata la sorellastra di Busto Arsizio e possa riavere il proprio presidio di primo livello, in cui i saronnesi possano farsi curare, e fare nascere i loro bambini. Promuoveremo la più ampia collaborazione con i sindaci di tutti i comuni limitrofi per esercitare la massima pressione sulla Regione».
Longinotti: “Capire i bisogni del personale”
Anche per il Movimento 5 Stelle ed il candidato sindaco Luca Longinotti, il rilancio dell’ospedale è una priorità, da affrontare a livello comprensoriale e nel segno della concretezza.
«Sull’ospedale di Saronno la prima cosa che farei – dice Longinotti – sarebbe quella di organizzare un incontro con il direttore sanitario ed i rappresentanti del personale medico per capire cosa stia succedendo realmente a Saronno, quali sono le direttive di Regione Lombardia, quale è la reale trasformazione in atto». Prosegue il candidato dei 5 stelle: «Partirei facendo dunque un po’ di chiarezza, per liberare il campo da tutto il grande parlare che si è fatto fino ad oggi e che questa campagna elettorale ha contribuito ad alimentare, con la scelta di alcune forze politiche che hanno praticamente impostato l’intera campagna sul tema ospedale. A mio avviso cosa del tutto fuori luogo, e che ha reso la questione ancora più confusa e fuorviante di quanto non lo fosse già. Dopo questa prima fase passerei ad un tavolo di lavoro allargato a tutti i sindaci del comprensorio, a loro chiederei la massima collaborazione per una strategia comune per far valere i diritti dei cittadini».
Roberto Banfi