Il nuovo sindaco di Luino è Enrico Bianchi, volto noto in città che già nel 2005 aveva sfiorato il primo gradino del podio perdendo contro il centrodestra per soli 67 voti, complice la presenza di un’altra lista di sinistra. La sua squadra, “Proposta per Luino”, ha vinto con 2140 voti, con un distacco di 275 schede dal secondo arrivato, ossia la lista #luinesi, formata da Lega, Lombardia ideale e da un gruppo di civici, che si è fermata a 1865 schede assegnate.
A 18 lunghezze segue la lista “Sogno di frontiera” guidata da Franco Compagnoni con il resto dei partiti di centrodestra mentre “Azione civica per Luino e frazioni” del candidato Furio Artoni è quarta con 838 voti.
Luino, trionfa il centrosinistra
Il centrodestra si è presentato diviso, con due compagini in competizione tra loro, e non può sfuggire che insieme Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi con l’Italia e Lombardia Ideale avrebbero raggiunto oltre 3.700 voti.
Ci sono poi le componenti civiche. Solo la Lega, infatti, si è presentata con il simbolo di partito, accanto a quello di Lombardia ideale. La lista vincente guidata da Enrico Bianchi è stata additata più volte come espressione del centrosinistra, un’etichetta che il nuovo sindaco di Luino ha sempre respinto, spiegando che all’interno del gruppo vi sono «sensibilità diverse» senza però nascondere che c’è anche, certamente, una componente progressista. Se tuttavia l’assioma portato avanti da alcuni avversari è vero, la conclusione è che la sinistra ha battuto a Luino dopo venticinque anni i partiti di centrodestra.
L’ultimo a riuscirci fu il professor Piero Tosi nel 1996 che, a sorpresa, ieri ha fatto capolino nella sala stampa del municipio mentre si stava consolidando il risultato di Bianchi: «corsi e ricorsi storici» hanno detto alcuni politici presenti.
Il risultato positivo di Bianchi è stato salutato con favore anche dal senatore varesino Alessandro Alfieri e dal consigliere regionale Samuele Astuti. «È un risultato che attendevamo da tanti mesi perché frutto di un grande lavoro di squadra – ha commentato a caldo Bianchi –. Sono concentrato su tutto quello che c’è da fare, sui problemi da risolvere a Luino. Credo che il centrodestra abbia pagato l’incapacità di costruire un’alleanza vista come qualcosa di positivo dalla città e questo inevitabilmente si è tramutato in una sconfitta alle urne. Ma questo non diminuisce la nostra vittoria, anzi, è un successo ulteriore della nostra lista nell’avere capito cosa stava avvenendo e che Luino aveva bisogno di un cambiamento».
La giornata, tuttavia, non era partita proprio in discesa per il neosindaco. Lo scrutinio infatti per diverso tempo ha segnato un testa a testa tra Alessandro Casali e Franco Compagnoni.
I responsabili dei seggi compulsavano i telefonini per avere i dati corretti dalle varie sezioni ed anche nei corridoi era dato per certo il derby di casa a destra. Sono bastati a tarda mattinata due seggi alle scuole di Luino, dove gli scrutatori hanno cominciato a declamare in un crescendo continuo «Bianchi», per capire che in partita stava entrando un terzo candidato.
Simone della Ripa