Un quasi plebiscito per il bis di Luca Zaia in Veneto, facile conferma anche per Vincenzo De Luca in Campania e, sia pure meno nettamente, per Giovanni Toti in Liguria. Sarebbe più a rischio la conferma di Michele Emiliano in Puglia: il presidente uscente del centrosinistra, infatti, all’ultima proiezione sull’esito della contesa avrebbe un vantaggio di pochi punti sul candidato del centrodestra, Raffaele Fitto: i due sarebbero rispettivamente intorno al 45 e al 41%.
Toscana al centrosinistra, Marche al centrodestra
Per quanto riguarda le regioni dove i presidenti uscenti non erano più candidabili, Toscana e Marche sembrano destinate a dividersi la “torta”, con Eugenio Giani (Pd, Italia Viva, Sinistra ecologista e Verdi) in vantaggio di circa 7 punti contro Susanna Ceccardi, mentre sarebbe più netta l’affermazione nelle Marche di Francesco Acquaroli (Lega, FdI, FI e altri) contro l’esponente del centrosinistra Mangialardi, 47% contro 37. In Val d’Aosta, infine, lo spoglio avverrà domani mattina, martedì 22.
Elezioni Veneto, Zaia superstar
Ma la notizia del giorno è proprio la netta affermazione del governatore veneto leghista, probabilmente merito anche della gestione dell’emergenza Covid: al momento è accreditato del 75% dei consensi contro il 17 scarso di Lorenzoni (centrosinistra), il migliore degli sfidanti. Si attesterebbe invece intorno al 65% il successo di De Luca in Campania, con Stefano Caldoro (centrodestra) al 16 e Valeria Ciarambino (14) a contendersi la piazza d’onore. Passando alla Liguria, per Giovanni Toti si profila un successo comunque netto, 55% contro il 40 del candidato di Pd e Cinque Stelle Ferruccio Sansa. Se Emiliano dovesse riuscire a mantenere l’attuale vantaggio, dunque, il risultato finale sarebbe di 3 regioni al centrodestra e 3 al centrosinistra, con il Pd probabilmente primo partito ma con la Lega ad insidiarlo da vicino.