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Legnano verso le elezioni: obiettivo Franco Tosi

31 Ago 2020 | Amministrative 2020, LEGNANO

 

È il problema più complesso in vista delle elezioni a Legnano, ma prima o poi il nuovo sindaco dovrà metterci mano. L’ex stabilimento Franco Tosi occupa un’area di circa 350mila metri quadrati tra il centro e la stazione ferroviaria, in una posizione strategica per la città. Solo una minima parte (meno di 40mila metri quadrati) è ora di proprietà di Alberto Presezzi, l’imprenditore brianzolo che la scorsa estate ha comperato parte degli immobili che occupava in affitto ormai da quattro anni.

Verso il voto, la sfida è reinventare la città

In quegli immobili Presezzi vuole costruire la nuova Franco Tosi, ma tutto il resto è da inventare. Bisogna capire cosa farsene dell’immensa area a sud di via San Bernardino, centomila metri quadrati abbandonati dagli anni Ottanta; c’è l’incognita del dopolavoro che in via Pietro Micca sta cadendo a pezzi, ci sono la ex carpenteria di via XX Settembre, la palazzina degli uffici che la famiglia Trifone vorrebbe trasformare in un centro direzionale con tanto di palestra e ristorante, c’è la portineria che ormai è assediata da cespugli di more.

Franco Tosi, la campagna elettorale passa da qui

La giunta di Alberto Centinaio aveva accolto le proposte del commissario ministeriale che dal 2013 sta gestendo la vecchia Franco Tosi in amministrazione straordinaria, il piano che la procedura ha presentato nel 2017 prevede di spezzare l’area in diversi lotti da vendere separatamente: al sud, ad esempio, si è immaginato un grande parco con al centro un edificio a forma di “Y” alto venti piani. A nord di via San Bernardino potrebbero arrivare altre fabbriche, l’ex dopolavoro potrebbe essere ceduto al Comune oppure trasformato in un condominio.

Il commissario Cristiana Cirelli aveva posto il recupero dell’ex Tosi tra le priorità del suo mandato, di fatto il confronto sul piano d’insieme (masterplan) non è ancora concluso. A quanto pare ci sarebbero dei dettagli da mettere a punto, di fatto da un anno sull’operazione è calato il silenzio. Al nuovo sindaco il compito di riprendere in mano il bandolo della matassa, mediando tra le esigenze della procedura, quelle di Presezzi e quelle di una città che comunque prima o poi dovrà riappropriarsi del suo cuore.

Luigi Crespi

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