Il destino di Legnano si sta decidendo tra un caffè e l’altro, in una girandola di incontri che con diversi obiettivi sta vedendo protagonisti i due candidati sindaco ammessi al ballottaggio che si terrà tra meno di due settimane. Lorenzo Radice (centrosinistra) i suoi caffè li offre soprattutto ai cinque candidati rimasti esclusi; Carolina Toia (centrodestra) sta invece incontrando i cittadini e le associazioni, puntando a recuperare tra la gente quel margine di consenso che le permetterebbe di consolidare al secondo turno il distacco sul suo avversario.
Legnano, Radice ricompatta il fronte
Due strategie opposte, che però in un certo senso sono anche obbligate: perché se Radice punta a ricompattare il fronte anti-Lega che lo scorso autunno aveva cercato di schierarsi sotto un unico candidato sindaco, Toia può contare solo sui suoi. E al limite sul 39% dei legnanesi che non si è presentato alle urne.
Accordi quasi maturi
Il primo a muoversi è stato Radice, che a scrutinio ancora in corso martedì aveva già fatto partire una serie di contatti. Al primo turno il centrosinistra ha ottenuto il 31% dei consensi, il centrodestra il 41. Radice deve quindi recuperare dieci punti, c’è tanto lavoro da fare. Infatti già nella giornata di ieri i contatti preliminari si sono trasformati in una serie di abboccamenti: per le cene e gli aperitivi non c’è tempo, gli accordi vanno chiusi il prima possibile.
Le basi dell’alleanza che almeno sulla carta ha i numeri per battere Toia si mettono al bar con una stretta di mano, che poi in questi tempi di Covid si traduce in una gomitata d’intesa. «I confronti in campagna elettorale sono serviti a conoscerci – afferma Radice -, questo sta semplificando molto le cose. Gli accordi potrebbero essere presentati nelle prossime ore, al momento non escludo forme di apparentamento».
Al di là dei tatticismi dei cinque candidati contattati da Radice (nessuno escluso), ieri sera il vero nodo da sciogliere era il Pd: apparentarsi significa rinunciare a seggi, e quindi a perdere peso in consiglio comunale. Per conquistare la città vale la pena di mettere in discussione gli equilibri interni alla coalizione? I più pensavano di sì, la risposta potrebbe arrivare già nella giornata di oggi. «Sono stato il primo a dichiarare pubblicamente che al secondo turno mi schiererò con Radice – ricorda il civico Franco Brumana, forte di un 11% che da solo potrebbe bastare per fare la differenza -. Ma da qui a dire che l’intesa è raggiunta ce ne passa. Stiamo discutendo sui contenuti, ma serve ancora tempo».
In mezzo alla gente
La strategia di Carolina Toia invece è meno complicata: nessun accordo, nessun “inciucio”, per usare le sue parole. «Sono felice di stare tra le persone – dice -. Quartiere dopo quartiere, ascoltando tutti, senza alcun distinguo, per convincerli della bontà del nostro progetto». Per il centrodestra il primo obiettivo è confermare il consenso ottenuto al primo turno, il secondo e più ambizioso ampliarlo convincendo gli indecisi, cioè quei legnanesi che al primo turno hanno disertato le urne. Indipendentemente dalle strategie non c’è tempo da perdere: entrambi i candidati si giocheranno tutto nelle prossime ore.
Luigi Crespi