Città blindata, traffico in tilt, il cortile di Villa Gianetti pieno di sostenitori e la piazza della stazione bloccata, assieme al traffico del centro, dai contestatori arrivati anche da Milano: ecco l’intenso pomeriggio di ieri, lunedì 31 agosto, in vista delle elezioni a Saronno. Tutto per la visita del leader della Lega, Matteo Salvini. E con un tale “big” non sarebbe potuta che andare così.
Saronno, Salvini infiamma la campagna elettorale
Un pomeriggio, ovviamente, condito da una buona dose di campagna elettorale locale. In città Salvini infatti è arrivato per sostenere la corsa del sindaco uscente, Alessandro Fagioli, in lizza alle elezioni di settembre. I suoi supporter saronnesi si sono messi al lavoro appena dopo pranzo: dal papà del sindaco, l’arcinoto militante leghista Elio Fagioli, al segretario Claudio Sala, a tutti gli altri.
Transenne, pass, casse e microfoni, e via via l’arrivo di tutti i sindaci della zona. C’era anche il loro coordinatore Dante Cattaneo (altro volto stranoto della Lega nella zona), con il senatore Stefano Candiani e poi i tanti e colorati sostenitori. “Fagioli sindaco” la t-shirt più gettonata.
Sindaco Saronno, tensioni e tafferugli
Dall’altra parte del centro gli anarchici con il presidio anti-Salvini, davanti alla stazione ferroviaria centrale, dalle 16. Un centinaio, soprattutto giovani, con qualche striscione, un improvvisato mini-corteo lungo viale Rimembranze “respinto” dall’imponente schieramento di polizia e carabinieri in tenuta anti-sommossa, poi il ritorno davanti allo scalo, con le forze dell’ordine a circondarli e momenti di tensione, con spinte e qualche calcio. Così ecco tutto il centro bloccato e code interminabili sino alla periferia. E gli anarchici inchiodati lì sino alla fine dell’evento leghista, durato sin quasi alle 20.
Con Salvini passerella di esponenti leghisti
In Villa, intanto, avviene la passerella degli esponenti locali, l’arrivo del governatore lombardo Attilio Fontana e poi alle 19 il Capitano a prendersi tutta la scena. Con un discorso con tanti spunti saronnesi, come le frecciate all’onorevole Gianfranco Librandi di Italia viva: «Uno degli esponenti politici più lucidi e luminosi, voi non vi fate proprio mancare niente. A me fa simpatia, è uno che difende anche le cause perse in partenza. Una volta c’era Beruschi a Drive in, adesso c’è Librandi». Il Comune di Saronno? «Squadra che vince non si cambia. Io ringrazio il sindaco Fagioli che in questi anni ha lavorato per riportare sicurezza in città e che, quando da Roma vorranno portare i clandestini a Saronno, risponderà di no!».
Elezioni Saronno, in piazza anche l’opposizione
Qualche fischio di alcuni contestatori al di là della recinzione suscita la battuta pronta di Salvini: «Prima di andarmene faccio i selfie con chi li vuole, anche con quelli con la bandiera rossa che mi fanno un po’ tenerezza». I contestatori sono rimasti sulla porta ma la coda è stata ugualmente lunghissima, di oltre 150 persone, per uno scatto da conservare e mostrare agli amici.
Nell’infinito pomeriggio saronnese anche l’evento “contemporaneo” del Pd, un incontro in piazza Libertà sulla scuola con il candidato di centrosinistra Augusto Airoldi. E ben due flash mob: quello della coalizione del candidato Pierluigi Gilli (Con Saronno, Italia viva e altri) con tanti cartelloni sugli sprechi dell’amministrazione leghista sotto i portici di corso Italia; e il gruppo “Saronno non si lega” in piazza Avis con uno striscione contro Fagioli.
Silvestro Pascarella