Augusto Airoldi vuole essere un «sindaco alla Giorgio Gori»: parlando della sua esperienza da primo cittadino, dopo la netta vittoria al ballottaggio, Airoldi ha pensato proprio al collega di Bergamo.
L’apparentamento con la sorprendente civica Obiettivo Saronno, sorpresa del primo turno con oltre il 12 per cento, e l’alleanza con l’ex sindaco Pierluigi Gilli e la sua Con Saronno hanno fatto la differenza in vista del ballottaggio?
«Non è stata una questione di poltrone – esordisce Airoldi – Al primo turno due terzi dei saronnesi aveva chiesto un cambiamento, non votando per il sindaco uscente, Alessandro Fagioli. Io sono andato al ballottaggio e mi è sembrato doveroso avvicinare e unire queste forze, anch’esse rivolte al cambiamento; l’ho sentito come un dovere morale nei confronti dei saronnesi. Era proprio questo il desiderio dei cittadini e in questo senso mi è sembrato giusto impegnarmi anche perchè i programmi, sui punti importanti, erano molto simili».
Un cambiamento che sarà declinato anche all’interno della nuova Giunta civica?
«Saranno tutti volti nuovi – assicura il sindaco, senza per il momento svelare i nomi del suo team – ovvero persone che non hanno mai in passato ricoperto questo ruolo. Li voglio tutti nuovi».
Ma, criticano dal centrodestra, la coalizione Airoldi, che comprende tante liste civiche e il Pd, non è troppo eterogenea per durare nel tempo?
«Non direi proprio, siamo sulla stessa lunghezza d’onda riguardo a quello che c’è da fare. Subito, ci sono da affrontare i problemi di un ospedale da salvare e dove riportare i reparti che sono stati trasferiti altrove durante la fase più acuta dell’emergenza Covid; ci sono i problemi delle scuole, del pre e post-scuola in particolare. Sono veramente insuperabili? Mi incontrerò subito con i dirigenti scolastici per trovare soluzioni».
È stata una campagna elettorale anomala, strana, per via del coronavirus: come siete riusciti comunque a declinarla con successo?
«L’aspetto più bello è stato lo sforzo per incontrare e parlare ugualmente con i cittadini, quello che l’Amministrazione civica uscente non ha mai fatto i questi anni e in questi mesi diffiicili. Noi andremo avanti così, continuando a parlare con le persone».
Infine, il richiamo a Gori, che nell’ultimo giorno della campagna aveva sostenuto Airoldi anche con un videomessaggio. Un modello da seguire?
«Vorrei anche io essere un sindaco che non abbandona mai i saronnesi, come ha fatto lui nei momenti peggiori dell’emergenza coronavirus. E lo sarò».
Lo sconfitto Fagioli si complimenta
Il sindaco uscente Alessandro Fagioli prima ha seguito lo spoglio delle schede in municipio e poi, quando il risultato stava cominciando ad apparire chiaro, ha telefonato al neo sindaco Airoldi, dopo si è concesso un aperitivo con amministratori e attivisti a un bar del centro, non lontano da dove lo sfidante stava festeggiando la vittoria. È quindi rientrato in municipio per le ultime incombenze.
Non ha perso tempo a chiamare Airoldi per complimentarsi per la vittoria…
«Ad un certo punto il risultato mi era parso ormai essere chiaro in diversi seggi, era inutile attendere oltre, ho quindi ritenuto giusto telefonare ad Airoldi, penso sia stato un gesto del tutto normale».
Che città lascia al nuovo sindaco?
«Una città dove il neo sindaco si troverà a dover gestire i 35 milioni di euro in arrivo dalla Regione per gli interventi sulle aree ferroviarie e con una decina di aree dismesse i cui lavori di riqualificazione sono ormai in partenza, con gli oneri di urbanizzazione che ne deriveranno per le casse comunali. Certamente dovrà gestire anche la delicata situazione legata all’emergenza Covid e agli effetti che ne sono derivati a tutti i livelli».
Qual è la sua analisi di queste elezioni?
«Innanzitutto vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto e rinnovo l’impegno a continuare a dar voce alle loro istanze e richieste. In generale, penso che tutti i partiti debbano fare una riflessione su questi risultati che hanno visto specialmente le liste civiche raccogliere consensi e attenzione da parte della cittadinanza».
C’è stato un effetto Covid?
«Per quel che ci riguarda ritengo di sì: penso infatti che se non ci fosse stata la pandemia i risultati sarebbero stati diversi; nonostante l’impegno che abbiamo inteso dimostrare nell’essere vicino al territorio, la sensazione è che si sia in qualche modo percepita una sorta di distanza tra il territorio e la macchina comunale».
L’ospedale è sempre stato al centro della campagna elettorale: pensa che come capo della giunta avrebbe potuto fare qualcosa di più?
«Abbiamo parlato anche di recente degli importanti fondi regionali che sono stati messi a disposizione per il potenziamento dell’ospedale cittadino. Credo, anzi, che assieme agli altri contributi da diversi enti arrivati anche per il Comune, mai in passato erano giunti a Saronno tanti finanziamenti. Riguardo in particolare al presidio ospedaliero, ritengo che tra un po’ toccherà al nuovo sindaco Airoldi, come già ha avuto modo dire negli ultimi facci a faccia, che questo non rientra tra le competenze del Comune».
Cosa farà adesso? Continuerà a impegnarsi in politica?
«Fino al momento in cui non ci sarà il passaggio ufficiale di consegne rimango il responsabile del municipio: dopo essermi dedicato costantemente all’amministrazione della città il mio impegno, dall’opposizione, sarà adesso naturalmente diverso. Ribadisco comunque che sarà mia cura fare in modo di continuare a dare voce a tutte le persone che ci hanno votato e fin qui sostenuto».
ro.ban.