Radice, si aspettava un risultato così netto?
«Non mi aspettavo niente, abbiamo fatto del nostro meglio e questo è il risultato. Oggi non ho vinto io, hanno vinto tutti i legnanesi che vogliono cambiare le cose. Io ci ho messo la faccia e un po’ di coraggio, la città mi ha dato fiducia».
Sì, ma partire da meno 10 per arrivare a più 9 è un risultato importante.
«Abbiamo recuperato più di 3mila voti, che davvero non sono pochi. Sicuramente ha lavorato bene la squadra, 150 volontari che anche venerdì sotto la pioggia battente sono stati impegnati a contattare gli elettori uno per uno. Ma altrettanto determinante è stato il sostegno dato da chi al primo turno aveva votato per i candidati esclusi dal ballottaggio: devo ringraziare Franco Brumana, Franco Colombo, Lucia Bertolini, Simone Rigamonti e anche Alessandro Rogora, con il quale spero di poter avere al più presto un chiarimento. Tanti verdi che avevano votato per lui, al secondo turno si sono apertamente schierati per me. La somma di tutti questi fattori ha permesso il miracolo: e da meno dieci siamo passati a più dieci».
La scelta di non concedere apparentamenti alla fine ha pagato…
«Ha pagato moltissimo. È stata una scelta coraggiosa, ma da un giorno all’altro lo scorso fine settimana il clima è cambiato. Ho ricevuto centinaia di messaggi di gente che dichiarava di volermi dare fiducia perché finalmente aveva visto un nuovo modo di fare politica. Ci siamo staccati dagli schemi tradizionali, abbiamo regalato alla città il coraggio di immaginare qualcosa di diverso, come recitava il nostro slogan. Ho ricevuto messaggi di elettori che mi dicevano di aver votato al primo turno per Carolina Toia, ma di aver cambiato idea durate la seconda fase della campagna elettorale».
Ecco appunto, Carolina Toia…
«Ho promesso che le avrei regalato una rosa, e manterrò la promessa. È stata una campagna elettorale a tratti un po’ sopra le righe, ma da parte mia non è mai venuto meno il rispetto per il mio avversario. Negli ultimi giorni ho avuto un po’ la sensazione che forse avrei anche potuto farcela, sentivo l’entusiasmo della mia squadra e di una buona parte della città. Ma sulla carta Carolina partiva in vantaggio e restava la favorita».
Da dove comincerà?
«Legnano deve ripartire dalle piccole cose. La città è stata abbandonata per troppo tempo, bisogna gestire l’emergenza sanitaria. I numeri dei contagi continuano a salire, come prima cosa chiederò di incontrare i dirigenti delle scuole per fare il punto della situazione».
E la squadra di giunta?
«Per il momento ho presentato il mio vicesindaco Anna Pavan, alla quale andrà appunto la delega alla Salute. Il resto della squadra non c’è ancora, ne riparleremo tra qualche giorno».
La delusione e le parole di Carolina Toia
Carolina Toia, poteva andare meglio?
«Sono comunque soddisfatta della mia campagna elettorale, in poco tempo abbiamo raggiunto un buon risultato. Quanto siamo riusciti a costruire in queste settimane lo porteremo in consiglio, l’esperienza che abbiamo maturato non andrà persa».
Il verdetto delle urne però è stato netto.
«Dobbiamo capire dove sono finiti i 1.500 voti persi tra il primo e il secondo turno. Un po’ di calo ci sta, è fisiologico. Ma così è troppo. Dovremo fare qualche riflessione, guardare bene i numeri. Nelle ultime tre ore non mi sono staccata dal telefono, appena ne avremo il tempo dovremo capire bene cosa è successo».
L’obiettivo dichiarato era quello di andare a prendere gli elettori casa per casa…
«Io più di così non potevo fare. Resta il buon risultato della mia lista civica, che visti i consensi ottenuti al primo turno oggi è la terza forza politica della città. La squadra ha lavorato benissimo, riuscendo a portare a casa un risultato di cui sono orgogliosa».
E gli altri partiti della coalizione?
«Con gli altri non ho ancora avuto modo di confrontarmi. Certo qualcosa è successo, questa emorragia di voti non se l’aspettava nessuno. Comunque ringrazio tutti quelli che in queste settimane si sono impegnati perché hanno creduto nel mio progetto e tutti i legnanesi che ci hanno dato fiducia».
E adesso?
«Adesso si riparte dal consiglio comunale. La mia sarà un’opposizione costruttiva e leale, ma molto determinata. L’idea della commissione antimafia, ad esempio, potrebbe comunque essere portata avanti dalla nuova amministrazione».
Radice le aveva promesso una rosa?
«Ah sì? Non ricordo in che occasione. Comunque lo ringrazio del pensiero, i fiori fanno sempre piacere. Soprattutto le rose».
l.c.