La scelta non era scontata ma probabile, ieri pomeriggio regalando la prima e unica anticipazione sulla sua possibile futura giunta il candidato del centrosinistra Lorenzo Radice non ha deluso le aspettative. In caso di vittoria dei suoi arancioni, al suo fianco alla guida di palazzo Malinverni chiamerà Anna Pavan, ex dirigente sanitario da sempre vicina ai valori della sinistra e più in particolare alla lista civica Insieme per Legnano.
Sessantadue anni, da poco in pensione, nell’arco della sua carriera Pavan ha maturato una grande esperienza nel settore pubblico: tra il 2004 il 2010 è stata responsabile del servizio prevenzione malattie infettive di Regione Lombardia (era il tempo dell’influenza suina), poi è stata direttore sanitario del Policlinico di Milano e direttore generale dell’Ats di Pavia. Ma a Legnano e soprattutto nel quartiere Canazza è nota anche per il suo impegno come volontaria nella parrocchia di San Pietro, nel circolo di Legambiente e con Amnesty International. In caso di vittoria, scontato che a lei andrà l’assessorato alla Salute annunciato nel programma elettorale.
La sfida all’avversaria
L’appuntamento è stata l’occasione anche per fare il punto sulla chiusura della campagna elettorale. «Avrei voluto annunciare il mio vicesindaco nel corso di un confronto pubblico con Carolina Toia – ha detto Radice – Purtroppo non è stato possibile, invito comunque la candidata del centrodestra ad annunciare il suo vice prima del voto». Secca la replica di Toia: «Radice si preoccupi di quello che succede nella sua coalizione, a quello che succede nella mia ci penso io».
Ballottaggio Legnano, Rigamonti e Colombo
Ieri pomeriggio l’ex candidato sindaco del Movimento cinque stelle Simone Rigamonti ha rotto il silenzio con un lungo comunicato dall’eloquente titolo “Speriamo tu vinca, Radice. Ma chiariamo le cose”. «L’obiettivo del Movimento era quello di entrare in giunta e in consiglio all’unico scopo di vigilare sulla legalità – scrive in sintesi Rigamonti -, ma è stato chiaro che tutte le poltrone erano già state assegnate».
Più diretto invece è il candidato civico Franco Colombo, che dopo aver lasciato ai suoi libertà di scelta pur senza fare i nomi di Toia e Radice ora aggiunge che «per coerenza etica prima ancora che politica non può esimersi dal proporre una scelta di discontinuità con tutto quello che è stato». Come a dire: se volete andare sul sicuro, votate uno e non l’altra.
Luigi Crespi