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Elezioni Saronno: la campagna elettorale si scalda

3 Set 2020 | Amministrative 2020, SARONNO

 

Le elezioni di Saronno si scaldano: nella notte tra martedì 1 e mercoledì 2 settembre al quartiere Cassina Ferrara sono stati strappati i manifesti per “Gilli sindaco” mentre l’onorevole Giancarlo Librandi, ispiratore della lista pro Gilli, risponde per le rime dopo essere stato attaccato frontalmente niente meno che dal leader della Lega, Matteo Salvini, durante il suo comizio di lunedì a Villa Gianetti. A corollario anche i manifestini degli anarchici comparsi sui pannelli elettorali, che dopo le contestazioni a distanza a Salvini annunciano un loro imminente ritorno in scena, sabato sera con una occupazione temporanea “a sorpresa” e un “concertone”.

Elezioni Saronno, la replica di Librandi a Salvini

Ma restiamo a Librandi, che ieri da Roma – era in Parlamento – non si è fatto pregare per replicare a Salvini: «Io sono al lavoro ogni giorno sulle cose concrete, mentre lui sforna solo idee che aumentano il debito pubblico». Con frecciate anche locali, come il riferimento al “milione di euro” che la Lega di Saronno sta spendendo per “l’area delle salamelle” (ossia l’area feste).

Al centro c’è Gilli

In città l’onorevole, e notissimo imprenditore, è ispiratore di un inedito esperimento politico, quello con candidato sindaco Pierluigi Gilli, per dieci anni primo cittadino di centrodestra a Saronno e ora sostenuto dalla civica di centro “Con Saronno“, con l’aggiunta di Italia viva, Azione, + Europa e Unione italiana. Un Gilli che a sua volta non le manda a dire a Salvini, soprattutto sul fatto che la sua sarebbe una coalizione di centrosinistra “mascherata” da centrodestra: «Il comunista padano accusa gli altri di essere comunisti? Si vede che pensa siano tutti come lui. Tra l’altro, i risultati ottenuti dall’attuale maggioranza leghista in città sono sotto gli occhi di tutti; si nota ovunque che Saronno è male amministrata».

Sindaco Saronno: è ormai un “tutti contro tutti”

Un altro candidato sindaco, Augusto Airoldi di Airoldi sindaco, Pd e Tu@Saronno, parla di una «prova di forza della Lega, diventata una disarmante ammissione di debolezza»: «Difficile pensare diversamente della parata inscenata lo scorso lunedì dalla locale Lega Nord Lega Lombarda per l’Indipendenza della Padania che ha letteralmente trascinato in città lo stato maggiore della Lega, Salvini compreso. Domandiamoci: un sindaco sicuro del suo operato e che scrive ai saronnesi che “il programma amministrativo proposto cinque anni fa è stato portato a sostanziale compimento“, per quale motivo deve schierare l’intero suo partito e fare dire dal segretario: guardate che Fagioli è bravo?».

Prosegue Airoldi: «Per quale motivo deve fare affermare al presidente di Regione Lombardia “facciamo i complimenti a Fagioli, ha fatto un lavoro difficile; solo chi ha gli attributi può e sa farlo”? Siamo di fronte ad un tentativo, peraltro grossolano e oversize, di gettare fumo negli occhi dei saronnesi, sperando che dimentichino il promesso e non fatto dall’amministrazione Fagioli, a iniziare dalla sicurezza in città, tema identitario della Lega».
Nel frattempo, dopo il presidio con mini-corteo di lunedì degli anarchici, sul web circolano le immagini degli striscioni affissi in via Milano e via Pellico contro Salvini e il presidente regionale Attilio Fontana.

Roberto Banfi

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